PALERMO-JUVENTUS 1-0

Ancona 1.30 di notte.
Inizia il viaggio più lungo della stagione destinazione Palermo.
Siamo una ventina più 4 tra Torino e Corsico giunti in pesante ritardo al casello d'appuntamento, Ancona Nord.
Sul pullman già da subito c'è gran fermento e si capisce che questa è l'unica maniera per affrontare le 30 ore tra andata e ritorno di viaggio.
Il gruppo più attivo si piazza dietro dove inizia un vero e proprio show, davanti gli autisti e pochi altri che tenteranno invano di dormire.
Il viaggio procede bene fino in Puglia dove ci fermiamo per la prima sosta importante e dove ci si sgranchisce le ossa.
Dopo pochi minuti siamo di nuovo in viaggio alla volta di Palermo che pare sempre più lontana.
Al mattino di sabato arriviamo a Villa San Giovanni dopo un'estenuante percorso fatto di curve e strade al limite dell'impossibile, riusciamo a scrutare anche il San Vito una cosa degna di nota a parte il mare della zona che si rivela una vera e propria foresta amazzonica. Ma dove stiamo andando? Il pullman tace. Ci si imbarca velocemente e intorno all'1 e mezza si arriva a Messina, nella zona imbarchi e sbarchi moltissime scritte di gruppi ultras, alcuni veramente strani. Ci dirigiamo dunque verso l'ultimo pezzo (260km) che divide Messina a Palermo, e qua è doveroso scrivere una cosa, infatti la cosa bizzarra è che nel nostro tratto verso Palermo non vi è tutta autostrada infatti siamo costretti a prendere stradine di montagna tortuose e parecchio a rischio, infatti molte non sono fornite di guard-rail e il rischio di finire in mare con tutto il pullman è assai possibile. Ma non accade fortunatamente. A Sant'Agata carichiamo due persone, un signore con suo figlio che offre paste siciliane a tutti. Arriviamo puntualissimi all'aeroporto a Punta Raisi "Falcone Borsellino" per le 17.00, ad attenderci tutti gli altri gruppi della curva sud Scirea. Dopo circa 1 ora ci dirigiamo in direzione stadio dove veniamo scortati da un imponente servizio d'ordine. Il giro per arrivare allo stadio e qualcosa di indescrivibile in quanto passiamo per foreste, giardini e stradine buie e desolate dove un' agguato poteva essere fatto in maniera perfetta, cosa che invece non accade.
Entriamo nel nostro settore 1 ora e un quarto prima dell'inizio della gara e due dei nostri montano lo striscione sulla balaustra nel centro del settore a fianco agli altri gruppi organizzati eccetto Fighters e Viking che espongono i loro striscioni nella vetrata in basso al settore.
Già da 1 ora prima dell'inizio partita, da sopra ci vengono lanciate tutte le cose possibili, bombe carta, petardi, uova, piscio, acqua e addirittura Sambuca (forse sono così ignoranti che non sanno quanto costa l'acqua rapportata al Sambuca, mah), con questi gesti si dimostrano veramente infami e la cosa ancor più grave è che la polizia non effettua nulla per sedare gli animi dei più infami ed esagitati infatti si preoccupano di rimanere sotto alla tettoia anzichè andare a vedere cosa combinano dalla balconata sopra di noi, (per la serie, A NOI TANTO CI PAGANO ANCHE SE NON FACCIAMO NULLA PER LORO). Lo stadio ad inizio partita intona cori molto da napoletani e sono pochi quelli che veramente si sentono dalla curva nord degli ultras di casa. Non fanno nessuna coreografia solo un bandierone dei Supporters Feliciuzza e delle torce nella zona Brigate e W.U.P. Noi cerchiamo di far cantare e farci sentire ed eccetto 2 cori il nostro settore è più concentrato a spostarsi dai lanci dei vili tifosi palermi-cani che a cantare, cosa peraltro difficile in queste trasferte dove il 90% è gente che viene una volta all'anno e i cori non sanno manco cosa siano. Nel secondo tempo dopo aver preso il gol del nostro svantaggio, stufi di dover subire i loro continui lanci, cerchiamo di farci giustizia da soli cosa che non ci riesce infatti la Polizia non ci permette il contatto con i tifosi della curva sud dove è presente un gruppo gli U.C.S che canteranno si e no in 50 ma con molta discontinuità e che si fanno notare solo per i fumogeni color rosa che accendono a ripetizione. La partita termina, con noi sconfitti sul campo, per la seconda volta consecutiva in campionato, ma ora più che mai fieri d'esser stati presenti a modo nostro in questa trasferta. Il ritorno è tuttosommato tranquillo, c'è chi dorme come un ghiro e chi invece preferisce abbozzare qualche coro. Arriviamo presto a Messina infatti al ritorno l'autostrada è completa non come all'andata, e alle 15 circa siamo dove circa 30 ore prima eravamo partiti, stanchi, ma contenti e fieri di aver portato le Marche e il nostro striscione in giro per l'Italia un'altra volta.

M.